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martedì 15 ottobre 2013

Il futuro delle 26er [l'opinione]


Il diametro per le ruote più diffuso in campo mountain bike era fino a poco tempo fa lo standard 26 pollici (o 26er). Tale misura risale fin dalla nascita delle primissime mountain bike verso l’inizio degli anni Settanta e da allora è rimasta inalterata. Solo recentemente verso la fine del primo decennio (2008-2010) sono apparse, o meglio riapparse, le ruote da 29 pollici (o 29er).
Ma facciamo un passo indietro. Per quale motivo i “padri fondatori” della mountain bike scelsero proprio il diametro da 26 pollici per le ruote?


Siamo verso la fine anni 60 - inizio anni 70 e i "i padri fondatori della mountain bike" (i più noti furono Gary Fisher, Tom Ritchey, Joe Breeze, Fred Wolf e Charlie Cunningham) si trovarono a  creare una bici che prima non esisteva. Di fatto si doveva partire da zero.
E qui sta il punto! Avendo all’epoca tali persone la massima libertà, se scelsero lo standard 26 pollici, lo fecero consapevolmente. Infatti avrebbero potuto benissimo scegliere altri standard per le ruote e in particolare il ben più diffuso standard 700C (diametro esterno del cerchio di 622mm) e cioè lo standard utilizzato per i cerchi delle biciclette da corsa (la stessa identica misura oggi utilizzata sulle attuali 29ers).
Ma allora perché scelsero invece proprio lo standard 26 pollici (diametro esterno del cerchio di 559mm)?
Difficile chiederlo ai diretti interessati, ma una risposta certa ci può venire dalla bicicletta che tutti i “padri fondatori”utilizzarono come base di partenza per creare la prima mountain bike della storia: la "Schwinn Excelsior". Era una bici economica e costava poco, ma aveva un grosso pregio: era molto robusta e infatti veniva utilizzata per lavoro e per trasporto. Proprio per meglio sopportare le sollecitazioni che doveva affrontare, utilizzava per le ruote il diametro 26 pollici. Era la bici ideale!
Da questa base partì la progettazione della mountain bike.
Tutto lo sviluppo successivo della nascente mountain bike rimase legato al diametro 26 pollici attraverso più di 30 anni di evoluzione (1970-2000), tranne qualche isolata eccezione.
Solo nel 2002 apparve il nuovo diametro: la 29 pollici. Creatore fu il ben noto e vulcanico Gary Fisher, uno dei padri fondatori della mountain bike. L’invenzione rimase a catalogo per vari anni, ma di fatto non decollò.
Inspiegabilmente però prese vigore verso il 2008-2010 e nel giro di pochi anni, non si parlò quasi d’altro.


Ma allora che fine faranno le 26er ?
Nessuno ha la “sfera di cristallo”, ma alcune considerazioni si possono fare.

Innanzitutto direi che aiuta il principio del “giusto compromesso”. In sostanza qualsiasi progetto/standard/oggetto ha alcuni vantaggi e correlativamente altri svantaggi. Pensare che qualcosa sia meglio in assoluto sempre e comunque, è molto riduttivo e fuorviante. Il diametro 26er di fatto si è consolidato, perché sul campo rappresentava e rappresenta tutt’oggi il migliore compromesso tra rigidità/leggerezza/affidabilità/ergonomicità, anche in rapporto alla statura media delle persone. Ovviamente ciò non toglie che una 29er per alcuni scopi o percorsi possa avere migliori prestazioni, ma in un’ottica di “giusto compromesso” le cose cambiano.
La evidente superiorità delle 29er che qualcuno vorrebbe far credere, si scontra inoltre col fatto che le 29er hanno stentato a decollare e sono rimaste nell’ombra per quasi un decennio (2002-2010). Cosa strana, perché se le loro caratteristiche fossero così nettamente superiori, avrebbero surclassato fin da subito le 26er, ancora ad inizio anni 2000. Tra l’altro va ricordato che le 29er di Gary Fisher rientravano in uno dei colossi dell’industria ciclistica mondiale e cioè il gruppo Trek-GaryFisher-Klein, a cui per certo non mancavano mezzi pubblicitari e testimonials internazionali, tali da poter far conoscere ad un vasto pubblico le “nuove bici”.
Altro elemento a favore dello standard a 26 pollici è la netta preferibilità in alcuni campi specifici della mountain bike, dove rigidità e robustezza hanno un ruolo preponderante e mi riferisco in particolare nelle “discipline gravity”: downhill, freeride, enduro e all mountain.
In conclusione è verosimile ipotizzare che le 26er per un breve periodo verranno in parte offuscate, ma in seguito torneranno a ricoprire il ruolo predominante che spetta loro, IMHO.

14 commenti:

  1. comunque le cose andranno anche per me il 26 pollici è ancora il migliore

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    1. ciao Anonimo,
      ammetto di essere di parte, ma pure io preferisco nettamente la 26 pollici.
      Sono sempre stato un cultore delle mountain bike race, leggere, scattanti, che regalano emozioni sui percorsi nervosi e con continui cambi di ritmo.
      Perciò ad oggi personalmente non trovo di meglio di una belle front da 26er.
      Cordiali saluti.

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  2. bell' articolo, mi garba e apprezzo soprattutto la parte conclusiva. ;)

    Guido

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    1. Ti ringrazio. E come si dice: "chi vivrà, vedrà!".
      Un cordiale saluto.

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  3. Articolo decisamente pro 26 e quindi totalmente di parte atto a screditare il formato 29...
    Pure sui contenuti trovo sia parecchio fazioso e quindo poco obiettivo...

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  4. Caro anonimo,
    mi spiace, che il mio articolo abbia messo in discussione tutte le tue certezze sul mondo delle 29er.
    Purtroppo io non sono un seguace del "tanto nuovo, tanto meglio". Per me una novità deve darmi un reale vantaggio in tutti i campi, per essere realmente migliorativa.

    Mi spiace infine che tu non riesca a tollerare le opinioni diverse dalla tua.
    Ma mi pare tu non abbia letto che nel titolo ci sia scritto "L'OPINIONE" e in fondo all'articolo IMHO (=In My Honest Opinion: un acronimo che significa "a mio modesta OPINIONE").
    Una cosa però differisce la mia opinione dalla tua. Io ho argomentato con dati OGGETTIVI (che, se ti informi, puoi trovare in rete o sui libri), tu no.
    E' un pò poco limitarsi a scrivere: "non mi piace,... è di parte"... Spiega... Se hai argomenti.

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  5. Trovo molto intreressanti le considerazioni esposte.
    Ma non credi che tra qualche anno non si trovino piu' componenti di ricambio (gomme, ruote, forcelle...) per bici 26er ?
    Sto pensando di prendere una 29er, ma mi trovo bene con la mia 26er e vorrei aggiornarla.

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    1. Ciao,
      grazie mille.
      Consiglio mio, una 29er provala pure e per bene, perchè per dare giudizi seri, bisogna sempre aver provato di persona le cose (e non basarsi solo sui giudizi degli altri).
      Detto questo però direi che non c'è da preoccuparsi per i ricambi delle 26er (gomme, ruote, forcelle...). Infatti le 26er sono state prodotte e sono tutt'ora prodotte per vari decenni. Perciò anche se, per assurdo, domattina si smettesse di produrre qualsiasi componente per 26er, per i prossimi 20 anni minimo tra "fondi di magazzino" e usati, il mercato sarà innondato di merce.

      Tanto per farti un esempio, anche coi freni V-brake, in molti pronosticavano, che con l'avvento dei freni a disco (nel 1999), tutti i ricambi per V-brake sarebbero spariti! ... Invece 16 anni dopo di accessori per V-brake se ne trovano ancora non pochi, compresi freni ultraleggeri come gli Extralite Ultrabrakes.

      Come diceva sempre il mio meccanico delle auto: "Vai tranquillo!!!".

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  6. Buonasera, ho "scoperto" oggi questo blog e ne sto leggendo piacevolmente gli articoli.
    Vorrei dare la mia opinione in merito a questa diatriba che si ripropone spessissimo nell'ambiente della mtb.
    Secondo me, l'affermazione delle 29 soltanto in tempi recenti (quando invece già esisteva il formato e la proposta) è semplicemente dovuto allo studio di geometrie apposite dei telai che aiutano a sentire di meno gli effetti negativi della ruota grande, e in concomitanza l'evoluzione dei materiali e tecniche costruttive della ruota stessa che soltanto da pochi anni permettono di ottenere ruote sufficientemente leggere e rigide lateralmente nonostante il maggior diametro.
    La mia opinione è questa
    Alberto

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    1. Ciao Alberto,
      mi fa piacere che apprezzi il blog.
      Molto interessanti le tue osservazioni e sono condivisibili in buona parte, ma però consentimi di osservare stiamo parlando di 10-12 anni fa, non di 30-40 anni fa; nel senso che le conoscenze progettuali e tecnologiche non erano certo abissalmente diverse di quelle odierne.

      Quanto alle ruote sicuramente si sono fatti enormi passi quanto al carbonio negli ultimi 5-10 anni, ma di fatto i pesi non sono certo scesi abissalmente. Tanto per farti un esempio le attuali Extralite Hyperterra per 26er pesano 1.120 gr. e le attuali Extralite Carbontense 29 (credo tra le più leggere in assoluto in circolazione) pesano 1.160 gr.; e comunque la maggior parte di ruote 29er light si attestano in genere sui 1.300gr. Ma d'altronde questa è fisica: a parità di materiali e progettazione, a maggior volumi, corrisponde maggiore peso... è inevitabile.

      Ma per tornare alle bici va detto a onor del vero e per esperienza diretta, che le mtb di Gary Fisher del 2002 non andavano per nulla male (tutt'ora posseggo una Gary Fisher MT TAM 29er). La missione all'epoca Gary Fisher era veramente una "Mission Impossible": far salire ed apprezzare un nuovo formato che nessuno conosceva! E ti assicuro che a mio avviso con me ci riuscì, in quanto nel complesso a me la bici piacque molto. Ripeto per me una 26er rimane il top, ma come bici alternativa quella 29er non era male.
      Inoltre giusto per dovere di cronaca le 29er prodotte da Fisher dal 2002 in poi erano pure relativamente leggere (di serie erano 10kg reali), infatti potevano contare su un ottimo telaio in alluminio, un ottima forcella Marzocchi X-Fly e ottime ruote Bontrager Race Lite.
      L'unico grosso limite era il manubrio che arrivava solo a 620mm (contro i 680mm in su che si usano oggi con le 29er).
      Francamente ho provato varie 29er attuali e tranne che in alcuni casi, molto spesso non mi sono trovato a mio agio, soprattutto per le dimensioni e l'agilità. Diversamente con la vecchia 29er di Fisher mi trovo a mio agio.

      In conclusione però insisto a non capire come mai questo formato, considerato miracoloso da alcuni, sia rimasto nell'oblio per 10 buoni anni (dal 2002-2012), per poi diventare improvvisamente lo standard.

      Un cordiale saluto.

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  7. Lo standard 29er ha stentato a decollare a discapito delle 26er per lo stesso motivo per cui abbia stentato a decollare il cambio v-brake / disco , ossia la testardaggine di voler trovare a tutti i costi il punto negativo prima di passare al nuovo standard . Come giustamente fai notare ci sono i pregi ed i difetti di cui ormai tutti ne siamo a conoscenza ( chi per merito delle esperienze personali chi per merito della rete ) , ma la cosa che nessuno ha "pensato" è che lo standard 29er è stata una grossa trovata di marketing , per dare una "scossa" al mercato delle mtb , che con le 26er era ormai saturo ed al limite della tecnica . Stesso discorso stanno provando a farlo con le bdc con i freni a disco .... riusciranno nella loro impresa ? Io sono convinto di si . Quindi ricapitolando , 29 non è meglio di 26 e 26 non è meglio di 29 ,questo si chiama MARKETING .

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    1. Ciao,

      grazie del tuo contributo.

      Personalmente però consentimi di dissentire sul concetto che le persone, come dici tu, s’impuntano con “testardaggine a voler trovare ad ogni costo il punto negativo prima di passare al nuovo standard”.

      Per mia esperienza diretta da appassionato e da moderatore di forum, la maggior parte dei mountain biker sono sempre pronti e disponibili alle novità, forse anche troppo … nel senso che, come ho sempre detto, non necessariamente “ciò che è nuovo, è sempre meglio”. E invece non di rado secondo me, vuoi perché si vuol seguire le mode, vuoi perché non si vuole avere la bici più “vecchia” rispetto a quella del mio amico, vuoi per altro, ci si abitua a tutto.

      Io stesso di certo non mi “intestardisco a voler trovare ad ogni costo il punto negativo prima di passare al nuovo standard”: tanto per la cronaca a metà anni ’90 quando apparvero le prime serie sterzo a-headset, io subito le comprai; a fine anni ’90 quando apparvero i primi telai in alluminio affidabili, io subito li ho comprati; quando negli stessi anni apparvero le prime forcelle ad aria (Rock Shox SID 1° serie, decisamente migliori di quelle ad elastomeri), io subito la comprai; quando nel 1999 s’i introdusse le 9 velocità, io subito le comprai; quando nel 2000 apparvero le prime ruote tubeless, io subito le comprai; quando apparvero le prime guarniture a perno passante (decisamente meglio del perno ISIS), io subito le comprai; quando apparvero gli Egg Beater di Crank Bros, io subito le comprai … e se vuoi potrei ancora proseguire.

      No mi spiace, se c’è qualcosa di nuovo o qualche standard che è realmente migliorativo, io non ho nessuna testardaggine a provarlo e comprarlo.

      Ma non sono certo l’unico a ragionarla così.

      Il punto però secondo me è proprio questo!

      Ciò che è nuovo, è sempre meglio?

      Secondo me negli ultimi anni spesso non è stato così: è mi riferisco in particolare alle 29 pollici e al monocorona.

      Certo ognuno di noi ha esigenze diverse, ma non spacciamo le esigenze di alcuni, come le esigenze di tutti.

      Se io mi trovo benone con uno standard, perché devo passare a tutti i costi ad un altro standard che nel complesso io trovo peggiorativo?!?

      Che dopo questo passaggio abbia dato uno scossone al mercato è certamente sotto gli occhi di tutti, anche perché, come molto correttamente tu osservi, ormai la tecnica mountain bike odierna ha raggiunto limiti ben difficilmente superabili.

      E come tu osservi stesso discorso in campo degli stradisti. Qui si sta introducendo il cambio elettronico, il freno a disco e i copertoncini da 25mm. Molto probabilmente daranno una “scossa” al mercato ormai fermo da anni (tranne qualche eccezione, vedi passaggio da 10 a 11v e tubi sterzo conici), anche se non ne sarei così sicuro: gli stradisti in genere sono ben più tradizionalisti a mio avviso dei mountain biker.

      Chi vivrà, vedrà.

      Buone pedalate ;)

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    2. Uno studio scientifico di cui inserisco il link ha emesso un verdetto al riguardo :
      << Lo studio ha evidenziato inoltre che fattori come condizione fisica, esperienza o altezza non possono condizionare la scelta della grandezza delle ruote. In sostanza le 29 sono più veloci nel cross country e sulle lunghe percorrenze, ma la differenza tra 26 e 27,5 è davvero risicata, segnale che spesso le scelte del mercato sono basate sul fattore marketing.>>

      http://www.redbull.com/it/it/bike/stories/1331764461237/lo-studio-scientifico-sul-formato-ruote26-27-e-29

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    3. Avevo già letto l'articolo e visto il video.
      Personalmente non mi sembra per niente un test esaustivo.

      Ma hai visto il video?
      Il percorso è quasi interamente scorrevole, quasi interamente dritto e avrà un dislivello di 30 metri... Non ho dubbi che su un'autostrada del genere una 29er vada meglio.
      Ma il test avrebbero dovuto eseguirlo su un vero percorso da cross-country con terreno ben più accidentato, con molte più curve anche a gomito, saliscendi più accentuati e un dislivello di rispetto e magari con qualche passaggio trialistico.
      Allora sì che ci potrebbe fare un'idea più precisa.

      Su questo percorso avrebbero atto meglio a testare una bici gravel.

      Imho

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