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venerdì 24 agosto 2018

FORK ATZ [classic]


Passeggiando al Bike Festival di Riva del Garda, quest’anno mi sono imbattuto in una singolare e ben conosciuta forcella in voga agli inizi degli anni 90. La fork ATZ.

Il proprietario residente in loco, era accompagnato da un suo amico ed entrambe cavalcavano 2 bellissime KLEIN di metà anni 90. Peraltro uno dei due aveva mantenuto la KLEIN interamente originale, mentre il secondo aveva optato per numerosi upgrade in direzione RESTOMOD.
Quest’ultimo proprietario tra le varie modifiche, alcune moderne ed altre di tipo classico, aveva montato il “kit forcella ATZ”.
E infatti è bene subito precisare che non si tratta di una forcella vera e propria, ma di un kit che veniva montato sulla propria forcella rigida. Quindi per poterlo montare, il proprietario doveva possedere una mtb con forcella rigida.
Siamo ad inizio degli anni 90, quando ancora gli appassionati di cross country disquisivano, se fosse meglio una rigida o una bici front, mentre ormai nel downhill non si poteva più fare a meno della forcella anteriore. Tra gli atleti di DH personalmente ricordo l’italianissima Giovanna Bonazzi.
Nelle foto che trovate qui, vedete il kit ATZ montato su una bellissima forcella in alluminio (!!!) della KLEIN, il tutto montato su una altrettanto stupenda mtb KLEIN, in perfette condizioni.





Per il montaggio del kit ATZ si doveva innanzitutto smontare la ruota anteriore e i 2 corpi freno originali.
Poi si procedeva con un’operazione, apparentemente poco ortodossa. Infatti bisognava allentare la pipa manubrio e ruotare la forcella rigida di ben 180°. Dalle foto non è ben chiaro la cosa, ma ad un occhio attento non sarà sfuggito che le scritte KLEIN (originali) della forcella sono rivolte all’indietro (vedi cerchio rosso sotto).

Succedeva quindi che i 2 forcellini normalmente posizionati in direzione di marcia, venivano a trovarsi in direzione opposta. Ma il motivo è presto detto: bisognava recuperare lo spazio per montare il biscotto del parallelogramma sul quale erano fissati i 2 nuovi forcellini (in cui verrà posizionata la ruota anteriore). In sostanza non si doveva stravolgere l’angolo di sterzo, il rake e l’avancorsa della bici.
Nella parte superiore della forcella rigida, sfruttando il foro di serie in testa della forcella, si fissava una blocco metallico nero in cui scorreva un perno-guida.
La piastra anteriore ATZ e i 2 bilancieri bassi erano tutti realizzati in alluminio pressofuso.
Il sistema elastico era garantito esclusivamente da 2 spiedini regolabili con elastomeri posizionati nella parte bassa del sistema.
Infine una volta assemblato il kit, bastava rimontare i corpi freno (qui trovate dei corpi freno Magura HS22) e la ruota anteriore.
Evito commenti sul funzionamento, non avendolo mai provata, ma immagino che un sistema del genere regalava principalmente sensazioni da brivido o da paura … eh eh …

Buone pedalate a tutti!

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